I Carabinieri di Treviglio individuano due minorenni come presunti autori di tre rapine avvenute il 9, 10 e 11 giugno scorso nella città. I fatti risalgono a una serie di aggressioni a danno di coetanei, mirate principalmente a ottenere piccole somme di denaro.
La tentata rapina del 9 giugno
Il primo episodio avviene la sera del 9 giugno, quando il padre di un tredicenne contatta i Carabinieri per denunciare un tentativo di rapina subito dal figlio nel pomeriggio in piazza Setti a Treviglio. Il ragazzo, mentre era in compagnia di un coetaneo, viene avvicinato da un giovane di origini nordafricane che gli chiede un euro. Al rifiuto del tredicenne, l’aggressore lo colpisce ripetutamente al volto. Nonostante il tentativo di fuga, il giovane viene raggiunto e nuovamente picchiato, riuscendo infine a scappare e a rifugiarsi a casa, dove i genitori lo portano al Pronto Soccorso per le cure necessarie.
Le indagini e l’identificazione
Inizialmente, il controllo delle telecamere di sorveglianza non offre elementi decisivi per identificare l’aggressore. Tuttavia, grazie all’attività preventiva e investigativa condotta dai Carabinieri, che include una profonda conoscenza degli avventori della zona, gli investigatori riescono a identificare il presunto rapinatore. Un quattordicenne di origini nordafricane, già noto per reati simili, viene deferito alla Procura dei Minorenni di Brescia.
La seconda e terza rapina
Le ulteriori indagini attribuiscono al quattordicenne anche una rapina avvenuta il 10 giugno alle 20 in via Tasso, Treviglio. In quell’occasione, insieme a un complice quindicenne trevigliese, minaccia con un coltello un altro tredicenne, sottraendogli il portafoglio contenente 7 euro. Il 14enne e il suo complice sono anche responsabili di una terza rapina, avvenuta l’11 giugno in via De Gasperi. In questo caso, i due rapinatori, muniti di passamontagna, bloccano tre quattordicenni, perquisendoli e costringendoli a consegnare il denaro e le bibite che stavano consumando.
Durante l’ultima rapina, i Carabinieri, coadiuvati da un agente in abiti civili, riescono a fermare il quindicenne, mentre il quattordicenne riesce a fuggire. Il quindicenne è ora sottoposto all’obbligo di permanenza in casa, mentre il quattordicenne risulta irreperibile, essendosi trasferito nel Paese di origine dopo i fatti.