Il problema dei finti residenti a Valbondione. Walter Semperboni, sindaco di Valbondione dal giugno scorso, ha deciso di prendere posizione contro il crescente fenomeno delle false residenze nel paese, noto per le seconde case e il turismo montano. Semperboni ha segnalato un proliferare di richieste di residenza da parte di persone che vivono solo occasionalmente nel comune, sospettando che il vero scopo sia l’elusione fiscale. Per questo motivo, ha inviato una lettera formale al Prefetto di Bergamo, chiedendo un incontro per affrontare la questione.
Il sindaco: a Valbondione malvezzo diffuso
Nella sua missiva al Prefetto, Semperboni sottolinea come molte di queste richieste di residenza non rispecchino la legge. «La residenza che un cittadino dichiara all’anagrafe deve corrispondere alla dimora abituale», ha spiegato il sindaco, criticando coloro che sfruttano una normativa lacunosa per dichiarare residenze fittizie. Questo fenomeno, definito come un vero e proprio “malvezzo”, colpisce un comune come Valbondione, che conta circa 900 abitanti e vede molti immobili adibiti a seconde case. Il sindaco lamenta che questa pratica crei un danno economico alle casse comunali, oltre a fornire un’immagine distorta del paese.
Un danno erariale dai finti residenti
Oltre all’impatto economico, Semperboni si è mostrato critico anche nei confronti del comportamento in sé: «Chi ama Valbondione e vuole viverci è il benvenuto, ma chi viene solo per prenderci in giro non deve aspettarsi di continuare a farlo impunemente». Il sindaco esprime fastidio per il fatto che molte persone richiedono la residenza solo per motivi fiscali e sociali, ma non vivono effettivamente in paese. Questa situazione, secondo il primo cittadino, fa sembrare sulla carta che Valbondione sia un paese vivo e in espansione, quando in realtà la popolazione è in declino e il numero di abitanti reali è molto inferiore a quanto registrato.
L’appello al Prefetto di Bergamo
Per cercare di contrastare questo fenomeno, Semperboni ha chiesto il supporto delle istituzioni, sottolineando come il problema non riguardi solo il suo comune, ma altre realtà turistiche con caratteristiche simili. «Per evitare un danno erariale e salvaguardare le risorse del nostro comune, chiedo che vengano presi provvedimenti», ha scritto nel suo appello, chiedendo un incontro per approfondire la questione e trovare soluzioni concrete.
La situazione attuale
Valbondione, con i suoi 900 abitanti, è un paese di montagna che basa gran parte della sua economia sul turismo e sulle seconde case. Tuttavia, secondo il sindaco, circa un centinaio di residenze risultano “fittizie”, un numero significativo per una comunità così piccola. Semperboni sottolinea come l’amministrazione locale sia pronta ad accogliere chi realmente vuole vivere e contribuire alla vita del paese, ma che allo stesso tempo non sia più tollerabile chi usa Valbondione solo come strumento per ottenere vantaggi fiscali senza apportare alcun beneficio alla comunità.