A Bergamo, i redditi registrano una notevole disparità tra il centro cittadino e le zone periferiche, riflettendo una realtà urbana a due velocità. Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, analizzati dalla società di data intelligence InTwig, emerge un divario significativo nei redditi tra i diversi quartieri della città.
Redditi: centro doppia periferia
Nel dettaglio, i quartieri centrali come quelli che ricadono sotto il CAP 24121, tra viale Papa Giovanni e via Pignolo, vantano un reddito medio annuo considerevole di 47.683 euro, in crescita annua del 7,2%. Questa zona si conferma la più prospera della città. Altri quartieri benestanti includono il CAP 24129, che comprende Longuelo, i Colli e Città Alta, con un reddito medio di 40.790 euro, e il CAP 24128, che copre le aree di Loreto, Santa Lucia e San Paolo, dove il reddito medio si attesta sui 36.608 euro.
Redditi nelle zone intermedie e periferiche
Al centro della città, nei Borghi, i redditi si mantengono elevati ma leggermente inferiori. Il CAP 24122, che include Sant’Alessandro e Borgo San Leonardo, mostra un reddito medio di 32.524 euro. Seguono il CAP 24124 (Redona, Santa Caterina) e il CAP 24123 (Conca Fiorita, Monterosso, Valtesse-San Colombano, Valtesse-Sant’Antonio) con redditi medi rispettivamente di 30.029 euro e 29.639 euro.
La periferia doppiata
Tuttavia, verso la periferia i numeri iniziano a calare. Il CAP 24127 (Grumello del Piano, Malpensata, San Tomaso de’ Calvi, Villaggio degli Sposi) registra un reddito medio di 24.456 euro. Ancora più basso è il reddito nelle aree del CAP 24125 (Boccaleone, Borgo Palazzo, Celadina) e del CAP 24126 (Malpensata, Campagnola, Carnovali, Colognola), con rispettivamente 23.678 euro e 23.112 euro.
Implicazioni sociali e demografiche
Aldo Cristadoro, amministratore delegato di InTwig, sottolinea che i dati di Bergamo sono in linea con la frattura socio-economica osservata a livello nazionale tra centri urbani e periferie. La città, che si classifica come il terzo capoluogo con i redditi più alti in Italia, affronta una sfida demografica data dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento dei nuclei monofamiliari. Questo scenario richiederà un impegno crescente nei servizi sociali e nelle politiche di inclusione, per evitare che il divario si allarghi ulteriormente e per mantenere l’attrattiva della città per giovani coppie e professionisti in età lavorativa.
Questi dati sollevano questioni importanti sulla gestione urbana e sulla politica sociale, indicando la necessità di strategie mirate per equilibrare le opportunità e migliorare la qualità della vita in tutte le aree di Bergamo.