Evacuazione medica a Gaza: 12enne palestinese riceve cure a Bergamo

Il ragazzo, insieme alla sua famiglia, è giunto in Italia nell'ambito di una missione umanitaria coordinata dalla Protezione Civile. Altri 15 bambini palestinesi sono stati trasferiti in diverse strutture ospedaliere italiane

ospedale

Nella notte tra l’8 e il 9 agosto, un ragazzino palestinese di 12 anni è stato accolto all’ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, dopo essere stato evacuato dalla Striscia di Gaza. L’evacuazione fa parte di un’operazione di soccorso umanitario organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile italiana, in collaborazione con il Meccanismo europeo di protezione civile e con il supporto delle autorità sanitarie egiziane. Oltre al giovane paziente, altri 15 bambini palestinesi sono stati trasferiti in Italia, tutti provenienti dalla zona di conflitto.

Il viaggio verso la salvezza è stato lungo e complesso. I pazienti e i loro accompagnatori sono stati inizialmente trasferiti a Il Cairo, dove hanno ricevuto le prime cure all’ospedale italiano Umberto I. Dopo un primo screening medico, i bambini e le loro famiglie sono stati trasportati in Italia con un C130 dell’Aeronautica Militare e un Atr 72 della Guardia di Finanza. L’arrivo è avvenuto nel tardo pomeriggio, e successivamente i pazienti sono stati distribuiti tra vari ospedali italiani, scelti per la loro alta specializzazione in pediatria.

L’ospedale “Papa Giovanni XXIII” è stato selezionato per accogliere il 12enne grazie alla sua riconosciuta esperienza nella gestione di casi pediatrici complessi e traumatici. Il direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Mauro Moreno, ha dichiarato che il centro bergamasco è perfettamente attrezzato per fornire tutte le cure necessarie, grazie alle sue competenze avanzate in ambito pediatrico.

Il dodicenne è stato accompagnato dalla madre e dai suoi due fratelli. Mentre il giovane rimane sotto le cure attente dei medici del “Papa Giovanni”, i fratelli sono stati ospitati in una struttura della Prefettura di Bergamo. La missione internazionale di evacuazione medica rappresenta una delle numerose iniziative umanitarie che l’Italia ha messo in campo per sostenere la popolazione civile di Gaza, che continua a soffrire le conseguenze del conflitto.

L’operazione, denominata MedEvac (Medical Evacuation), è stata possibile grazie ad un’ordinanza del Dipartimento della Protezione Civile, firmata il 30 maggio scorso, che ha coinvolto vari ministeri italiani, tra cui Esteri, Interno, Salute e Difesa. Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso la sua gratitudine verso il governo egiziano per la collaborazione, sottolineando l’importanza di questa missione umanitaria per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza.

I pazienti evacuati sono stati distribuiti tra diversi ospedali italiani. In Lombardia, oltre al “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, è stato coinvolto anche l’ospedale Niguarda di Milano. Altri centri che hanno accolto i bambini palestinesi includono il Regina Margherita di Torino, il Sant’Orsola e il Maggiore di Bologna, il Salesi di Ancona, il Meyer di Firenze, il Burlo Garofalo di Trieste, il Santa Maria di Terni e il Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Questa missione di evacuazione medica si aggiunge agli sforzi umanitari dell’Italia, che ha già evacuato oltre 300 cittadini palestinesi dall’inizio del conflitto, compresi minori e familiari di cittadini italiani. L’arrivo del giovane palestinese a Bergamo segna un ulteriore passo nell’impegno dell’Italia per offrire assistenza e cure a chi è colpito dalla guerra.

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