L’aumento delle temperature e la riduzione dei livelli dell’acqua stanno creando le condizioni ideali per la proliferazione delle alghe nei laghi italiani, in particolare nel lago d’Iseo e nel lago di Endine. La situazione è particolarmente grave nel Basso lago d’Iseo, dove la proliferazione di macrofite ha generato una grande quantità di isole e chiazze verdi galleggianti che deturpano il paesaggio e creano disagi significativi alla navigazione.
Il problema è diventato evidente a partire da metà agosto, quando tonnellate di queste piante subacquee si sono staccate dal fondale e hanno iniziato a galleggiare sulla superficie del lago. Le zone maggiormente colpite sono le insenature e i porti delle località di Tavernola, Predore, Sarnico, Paratico, Clusane e Iseo. Le alghe, che trovano nel basso livello dell’acqua condizioni ideali per proliferare grazie alla maggiore esposizione alla luce solare, finiscono per ostacolare le eliche delle barche e sprigionano cattivi odori durante la decomposizione, creando disagi sia visivi che olfattivi.
Le autorità locali, in particolare l’Autorità di bacino, stanno lavorando senza sosta per contenere il problema. Gli addetti riempiono in media quattro battelli al giorno con circa trenta tonnellate di alghe, che vengono poi smaltite. Tuttavia, l’intervento sembra essere una misura temporanea, poiché le alghe continuano a proliferare.
Diversa la situazione sul lago di Endine, dove un progetto triennale, avviato a giugno, ha permesso di ridurre la proliferazione delle alghe rispetto agli anni precedenti. Gli interventi di sfalcio preventivo, che verranno ripetuti a settembre, hanno avuto un impatto positivo, anche se il problema delle alghe non è stato completamente risolto. Secondo i report, la situazione su questo lago è meno grave rispetto al Sebino, ma resta comunque sotto osservazione.
Il calo del livello dell’acqua nel lago d’Iseo ha avuto un ruolo cruciale nel peggioramento della situazione. Fino a luglio, le piogge e gli afflussi dalla Valle Camonica avevano mantenuto il livello del lago sopra il metro, ma dall’inizio di agosto, il livello idrometrico è sceso rapidamente, portandosi circa venti centimetri sotto la media storica. Questo ha favorito ulteriormente la proliferazione delle alghe nelle zone a fondale basso, dove la luce solare penetra più facilmente.
Marco Terzi, amministratore unico di “Mpl”, ha sottolineato che la situazione sul lago d’Iseo è peggiorata rispetto agli anni passati. Gli interventi di sfalcio effettuati nel 2022 avevano dato buoni risultati, ma non sono stati ripetuti quest’anno, peggiorando la situazione. Terzi ha anche indicato la necessità di ulteriori fondi per proseguire con il progetto triennale di Endine nei prossimi anni.
L’investimento per il 2024 è stato di 130mila euro, ottenuti grazie a un finanziamento regionale, ma per il 2025 e il 2026 sarà necessario trovare ulteriori risorse per continuare gli interventi di sfalcio selettivo delle piante subacquee. Questi interventi non possono eliminare completamente le alghe, ma possono contribuire a contenerne la diffusione, soprattutto nelle zone dei porti e lungo le rive.
Per quanto riguarda il lago d’Iseo, ogni anno le province e l’Autorità di bacino stanziano 450mila euro per mantenere la superficie del lago pulita da alghe e altri detriti portati a valle dalle piene del fiume Oglio. Questo intervento è essenziale per garantire la sicurezza della navigazione sul lago, ma non risolve il problema alla radice.