Dopo sei mesi di trattative, culminate nella rottura del 12 novembre, e tre settimane di blocco degli straordinari e delle flessibilità, le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno proclamato un nuovo sciopero. A Bergamo, le prime quattro ore di astensione dal lavoro si terranno mercoledì 11 dicembre, come parte del pacchetto di otto ore già annunciato.
Le rivendicazioni sindacali
I sindacati chiedono che il confronto riparta dalle proposte approvate dai lavoratori, respingendo la controproposta di Federmeccanica-Assistal, accusata di ignorare le richieste delle maestranze. Tra i principali punti di scontro:
- Aumenti salariali: i sindacati chiedono 280 euro per il livello C3 (ex 5°), mentre Federmeccanica collega gli incrementi esclusivamente all’andamento dell’inflazione, senza aumenti certi. Inoltre, propone di ritardare di sei mesi il recupero dell’inflazione non prevista, peggiorando la clausola di salvaguardia.
- Riduzione dell’orario di lavoro: i lavoratori chiedono di affrontare il tema alla luce della transizione digitale ed ecologica, ma non ci sono aperture da parte datoriale.
- Permessi retribuiti: Federmeccanica vorrebbe gestire unilateralmente i permessi per adattarsi ai cali produttivi, mentre i sindacati richiedono maggiori garanzie e permessi aggiuntivi per conciliare vita e lavoro.
- Stabilizzazione dei precari: nessuna disponibilità da parte delle aziende a introdurre regole per stabilizzare i contratti precari nel Contratto nazionale.
- Garanzie nei cambi appalto: mancano tutele economiche e occupazionali per i lavoratori coinvolti.
Il contesto economico
Andrea Agazzi, segretario generale della Fiom-Cgil di Bergamo, ha evidenziato come il settore metalmeccanico, anche durante gli anni post-pandemia, abbia registrato profitti record, in gran parte non reinvestiti nelle aziende. Questo, secondo i sindacati, rende ancora più ingiustificabile l’atteggiamento delle controparti nel bloccare aumenti salariali e miglioramenti normativi.
Prossimi passi nella mobilitazione
Dopo lo sciopero dell’11 dicembre, le altre quattro ore del pacchetto saranno organizzate entro il 15 gennaio a livello territoriale. Nel frattempo, resteranno in vigore il blocco degli straordinari e delle flessibilità.