UniBg in campo contro gli ecoreati: firmato protocollo con la Commissione bicamerale d’inchiesta

L’Università di Bergamo ha siglato un accordo con la Commissione parlamentare d’inchiesta per intensificare le attività di ricerca e analisi sugli illeciti ambientali e agroalimentari 

L’Università degli Studi di Bergamo ha formalizzato il suo impegno nella lotta agli ecoreati, firmando un protocollo d’intesa con la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. La firma è avvenuta mercoledì 14 maggio nella sede universitaria di Via dei Caniana, durante una lezione del corso di Diritto penale e dell’economia del lavoro, frequentato dagli studenti di Giurisprudenza.

Collaborazione strategica contro gli ecoreati

A siglare l’accordo sono stati il rettore Sergio Cavalieri e il presidente della Commissione, Jacopo Morrone. Quest’ultimo ha sottolineato come le istituzioni accademiche possano giocare un ruolo cruciale nell’analisi scientifica dei fenomeni illeciti ambientali, contribuendo a individuare soluzioni operative.
“È fondamentale stringere legami con università che possano fornire studi e ricerche di interesse scientifico. Il contrasto agli ecoreati richiede una visione multidisciplinare e l’apporto dell’Università di Bergamo sarà decisivo”, ha dichiarato Morrone.

Le aree di intervento del protocollo

L’accordo punta a rafforzare l’attività di ricerca su una serie di temi centrali per la Commissione:

  • Traffico illecito di rifiuti e gestione dei siti inquinati;

  • Bonifica dei siti contaminati e trattamento dei rifiuti emergenti;

  • Illeciti nel settore agroalimentare, un ambito in cui l’Università di Bergamo ha già avviato studi specifici.

Secondo il rettore Sergio Cavalieri, l’intesa rappresenta un passo importante per consolidare il ruolo dell’Ateneo come polo di eccellenza nella lotta agli ecoreati.
“Abbiamo competenze elevate in questo ambito – ha affermato Cavalieri – e vogliamo contribuire con ricerche innovative su temi ancora poco esplorati, come i reati agroalimentari”.

Il gruppo di ricerca: una squadra multidisciplinare

A coordinare il progetto sarà la prof.ssa Anna Lorenzetti, costituzionalista e referente del gruppo di ricerca.
Il team comprende:

  • Luigi Cornacchia e Pierpaolo Astorina Marino per l’area penalistica;

  • Gaetano Stea, Federico Donelli e Luigi Scollo per l’approfondimento normativo;

  • Emanuele Comi, Ilaria Genuessi e Andrea Patanè per il diritto pubblico;

  • Cinzia Peraro per il diritto europeo;

  • Francesco Saverio Romolo, chimico, per le analisi ambientali.

Alla firma del protocollo hanno partecipato anche gli allievi ufficiali dell’Accademia della Guardia di Finanza, un altro segnale della stretta sinergia tra UniBg e le istituzioni di controllo del territorio.

Un percorso di ricerca già avviato

L’accordo con la Commissione si inserisce in un contesto in cui l’Università di Bergamo ha già avviato iniziative in materia di contrasto agli illeciti ambientali e agroalimentari, anche grazie a un finanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Negli ultimi anni, l’ateneo ha organizzato attività di sensibilizzazione rivolte alle scuole e alla cittadinanza, consolidando il proprio ruolo come punto di riferimento territoriale nella promozione della legalità.

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