Dalmine, uomo e cane aggrediti da un pitbull: ricoverati entrambi

Violenta aggressione in strada: il 50enne Marco Pessina finisce in ospedale, il suo Jack Russell è ancora in clinica veterinaria

Paura a Dalmine  quando  un uomo e il suo cane sono stati aggrediti da un pitbull senza museruola in via Maestri del Lavoro. Marco Pessina, 50 anni, stava passeggiando sotto casa con il suo Jack Russell, “Sushi”, quando l’animale – un molossoide condotto da una giovane ragazza – ha improvvisamente strattonato il guinzaglio e si è avventato contro di loro.

«Ho capito cosa stava per succedere, ho preso in braccio il mio cane e mi sono voltato per proteggerlo – racconta Pessina a L’Eco di Bergamo – ma il pitbull mi ha travolto buttandomi a terra». L’uomo, di corporatura robusta, è finito pesantemente sull’asfalto, mentre cercava di fare da scudo al suo cagnolino. «Nonostante tutto, Sushi è stato morso più volte, ha ferite alle zampe, alla testa e all’addome. Io sono rimasto ferito alle gambe, alle spalle e al viso».

La giovane padrona del pitbull è caduta, non riuscendo a trattenere l’animale, che ha approfittato della situazione per avventarsi sulle vittime. Alcuni residenti, richiamati dalle urla, sono accorsi in strada e hanno bloccato l’animale, mentre venivano allertati i soccorsi. Il pitbull è stato successivamente riportato a casa, mentre Pessina è stato trasportato al pronto soccorso di Zingonia, dove è rimasto fino alle due di notte. Ha riportato escoriazioni multiple e una ferita al sopracciglio.

Il Jack Russell è ancora ricoverato presso una clinica veterinaria di via Baioni a Bergamo, con diverse ferite da morso: le sue condizioni sono monitorate con attenzione. Anche la ragazza che conduceva il pitbull è stata soccorsa, in stato di choc.

La denuncia sarà formalizzata lunedì mattina presso la Polizia Locale di Dalmine. Pessina ha annunciato di voler intraprendere tutte le azioni necessarie per accertare le responsabilità. Resta da chiarire perché il pitbull fosse privo di museruola, obbligatoria per legge in contesti pubblici, soprattutto per razze considerate potenzialmente pericolose.

L’episodio riaccende il dibattito sulla gestione dei cani molossoidi e sull’obbligo di misure di sicurezza, in particolare nelle aree residenziali. L’intervento dei residenti è stato decisivo per evitare conseguenze ancora più gravi, ma l’accaduto ha generato forte preoccupazione tra i cittadini.

 

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