L’Associazione Agricoltori Italiana esprime sollievo per la recente modifica normativa che esclude gli allevamenti di bovini da latte e da carne dalla direttiva sulle emissioni industriali. Questo cambiamento è cruciale per preservare oltre 800 aziende agricole nella provincia di Bergamo, rappresentando un importante sostegno per l’industria agricola italiana e locale.
Gabriele Borella, Presidente dell’Associazione Agricoltori di Bergamo, ha accolto favorevolmente l‘accordo raggiunto tra il Parlamento Europeo e il Consiglio. Questo accordo modifica la direttiva sulle emissioni, evitando che le stalle, specialmente quelle di piccole e medie dimensioni, siano soggette a restrizioni insostenibili. Borella ha sottolineato che equiparare gli allevamenti a industrie avrebbe avuto effetti negativi sia per il settore che per la sicurezza alimentare.
Il compromesso raggiunto, pur non riflettendo completamente la posizione del Parlamento Europeo, attutisce gli eccessi proposti inizialmente dalla Commissione. Tuttavia, il settore suino risulta più penalizzato, mentre le modifiche per il settore avicolo sono limitate.
Questa decisione, favorita dall’impegno dell’Esecutivo nazionale e di alcuni europarlamentari italiani, si basa su un approccio più equilibrato e sostenibile, evitando assimilazioni ingiuste degli allevamenti con le fabbriche inquinanti. Borella ha evidenziato il notevole impegno degli allevatori italiani nella riduzione delle emissioni, nel benessere animale e nella sostenibilità ambientale, prospettando ulteriori miglioramenti attraverso studi e revisioni regolamentari nei prossimi anni.
Secondo dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, le emissioni degli allevamenti italiani sono diminuite del 24% negli ultimi 30 anni, costituendo circa il 5% delle emissioni totali di gas serra. Questo contrasta con l’aumento delle emissioni in altri paesi, sottolineando l’efficienza e la sostenibilità del settore italiano.