Durante l’udienza del processo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, emersa la scioccante quantità di Lorazepan nel sangue di Angelo Bonomelli, deceduto l’8 novembre 2022. L’autopsia ha rivelato una concentrazione di 0,291 milligrammi per litro, pari a dieci volte la dose terapeutica. Secondo l’anatomopatologo Matteo Marchesi, questa quantità è così elevata da avvicinarsi al contenuto di un intero flacone del sedativo.
Morte Angelo Bonomelli: gli sviluppi del processo
Quattro individui, Matteo Gherardi, Rodolfo Gherardi, Jasmine Gervasoni e Omar Poretti, sono accusati di aver somministrato il sedativo a Bonomelli, con l’intento di derubarlo mentre era addormentato. Il piano prevedeva di sciogliere il Rivotril nel caffè d’orzo dell’anziano imprenditore delle onoranze funebri. Tuttavia, l’anziano, cardiopatico, non ha retto la dose e è stato trovato morto il giorno successivo nella sua auto.
Durante l’udienza precedente, Matteo Gherardi ha indicato Omar Poretti come colui che ha versato il sedativo nel caffè, sostenendo che si trattava del fondo del flaconcino. Tuttavia, i dati presentati dal dottor Marchesi indicano il contrario: la quantità somministrata era estremamente pericolosa per un individuo con patologie preesistenti come Bonomelli.
Il processo continua a suscitare sconcerto e sarà oggetto di discussione nelle udienze successive. La prossima udienza, fissata per il 22 maggio, vedrà l’inizio delle argomentazioni delle parti coinvolte.