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La Liberazione del dottor Mosconi: Gandino commemora “chi non si voltò dall’altra parte”

Il commosso ricordo del medico-radioamatore dei partigiani gandinesi è stato il fulcro della Festa del 25 aprile in paese

“Nessuno si volti mai dall’altra parte, perché ciascuno di noi può difendere ogni giorno la libertà, nel segno della nostra Costituzione, della giustizia sociale e, soprattutto della pace”. Il senso della Festa della Liberazione a Gandino è tutta nel discorso del vicesindaco Cristina Maccari, rivolta a chi non c’è più e dall’altra parte non si voltò davvero: il dottor Giuseppe Mosconi e la sua radio clandestina che diffondeva i messaggi di Radio Londra, più familiari e fiancheggiatori tra i partigiani che salvarono la vita anche a non pochi ebrei, sottratti ai rastrellamenti.

Il ricordo del dottor Mosconi

Medico condotto del paese, Mosconi, scomparso nel 2011 a 84 anni, insieme a un gruppo di giovani gandinesi, da ottobre a dicembre del 1943, caduto il regime fascista, installò l’ormai famosa radio. Era figlio di Giulio, sindaco a Gandino nel primo dopoguerra, e la sua famiglia fu attiva nella protezione degli ebrei esuli in paese, meritando nel 2006 una benemerenza del Comune. Tutti fra i 17 e i 20 anni, i ragazzi di Radio Londra: “Dal luglio 1943 all’aprile 1945 incominciarono gli anni di piombo, della lotta fratricida, dell’insurrezione contro i nazisti e le forze militari, nate dal fascismo – riporta un estratto del diario di Mosconi, rinvenuto solo alla sua morte -. Dopo qualche mese la radio era pronta e cominciavamo a realizzare un programma organizzativo: tre trasmissioni al giorno, installazione in una soffitta abbandonata, in via Mazzini, in un posto nascosto nel quartiere più vecchio del paese, lontano da occhi indiscreti”.

Mosconi: Resistenza e Liberazione

L’antenna ripeteva le frequenze di Radio Londra, per avvisare i partigiani dell’arrivo dei velivoli con viveri, armi e munizioni. Poi fu spenta, anche se affidata alla Brigata Garibaldi del partigiano Montagna, perché la stazione era stata segnalata alle autorità nazifasciste. Giuseppe Mosconi, Cavaliere Ufficiale della Repubblica, negli anni ’80 fu anche assessore in Provincia. Attivo nella Democrazia Cristiana, fu presidente (e fondatore) del Centro Sportivo Consortile a Casnigo, della Casa di Riposo di Gandino e dell’AVIS Gandino, collaborando anche con il gruppo di Cirano. In piazza, durante la Festa di Liberazione, applauditissima la testimonianza proposta, aperta dalla diffusione di un originale brano d’epoca con i messaggi in codice trasmessi da Radio Londra.

Le commemorazioni gandinesi

La mattinata del 25 aprile si è aperta con la deposizione delle corone d’alloro a Cirano, Barzizza e alla Cappella dei Caduti del Cimitero, dove dopo esser transitato davanti alla tomba di monsignor Caccia, il corteo guidato dal sindaco Filippo Servalli ha reso omaggio alla tomba di Vincenzo Rudelli, primo sindaco di Gandino all’indomani della Liberazione. Dopo la Santa Messa in Basilica, davanti alle lapidi dei caduti l’Inno di Mameli del Civico Corpo Musicale di Gandino diretto da Renato Servalli e cantato dai ragazzi delle quinte elementari con l’insegnante Cinzia Guerini. Le note di Bella Ciao proposte dal Civico Corpo Musicale, e ritmate dal battimani di numerosi intervenuti, hanno salutato il 25 aprile di Gandino, il paese del medico condotto che ritrasmetteva Radio Londra a uso di partigiani e cittadini nel fremito di libertà del secondo conflitto mondiale.

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