Lo ius scholae viene descritto come una “proposta di buon senso” dal deputato bergamasco di Forza Italia, Alessandro Sorte, che si inserisce nel dibattito sulla concessione della cittadinanza italiana agli stranieri che vivono e studiano nel Paese. Sorte ha sottolineato come ci sia ancora lavoro da fare su questa proposta, ma ha anche chiarito che si tratta di una posizione molto diversa rispetto a quella di Giuseppe Conte e dello ius soli sostenuto dal Partito Democratico.
Le differenze con altre proposte
Sorte ha chiarito che Forza Italia, pur facendo parte della maggioranza, rappresenta la componente moderata, liberale e popolare, distinta dalla destra sovranista. In un post sui social, ha spiegato che la riforma della legge sulla cittadinanza “non è attualmente una priorità del governo”, ma ha ribadito che la proposta del suo partito non ha nulla a che vedere con quella di Conte, che prevede la concessione della cittadinanza dopo soli cinque anni di scuola, né con quella del Pd, legata allo ius soli. Sorte ha evidenziato che, per Forza Italia, “la cittadinanza non deve essere un automatismo, ma deve seguire un processo di integrazione profondo”.
La posizione di Sorte
Il dibattito si è riacceso dopo le recenti Olimpiadi di Parigi, che hanno visto atleti di diverse origini gareggiare per l’Italia, portando la questione dell’integrazione al centro della discussione. Sorte ha ricordato le parole del segretario nazionale del suo partito Antonio Tajani, sottolineando che l’Italia sta cambiando e che molti figli di stranieri frequentano scuole italiane, militano nell’esercito e giocano nelle squadre nazionali. Ha quindi sostenuto che “un buon italiano è chi ama l’Italia, la difende e conosce la nostra cultura”, e che Forza Italia è favorevole all’introduzione dello ius scholae, come lo era anche il presidente Berlusconi.
Sorte ha precisato che la proposta di Forza Italia prevede la concessione della cittadinanza “a chi ha completato il ciclo regolare della scuola dell’obbligo, quindi dopo dieci anni di percorso scolastico”, assicurando così non solo la conoscenza della lingua italiana ma anche dei valori fondanti della Repubblica.
La diatriba con la Lega
Questa apertura verso lo ius scholae non è stata ben accolta dagli alleati della Lega, che hanno criticato apertamente Forza Italia. In una nota, il Carroccio ha dichiarato che “la legge sulla cittadinanza va benissimo così” e ha sottolineato che l’Italia è già al primo posto in Europa per concessioni di cittadinanza, con oltre 230 mila rilasciate. La Lega ha ribadito che non c’è bisogno di ius soli o di altre scorciatoie.
La risposta di Forza Italia non si è fatta attendere, con i forzisti che hanno difeso la loro posizione, affermando che la strategia del partito è quella di colpire gli avversari, non gli alleati. Il dibattito rimane acceso, evidenziando le differenze interne alla maggioranza su un tema delicato come quello della cittadinanza.