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Riscaldamento flessibile contro la coda d’inverno ad aprile: le normative locali

La maggior parte dei Comuni, nella Bergamasca, tranne quelli in Zona F, si adegua alla normativa statale: 7 ore di riscaldamento al giorno al massimo

Con le recenti temperature insolitamente rigide, i residenti di Bergamo e altre zone della Lombardia stanno riaccendendo i riscaldamenti per combattere il freddo anomalo di fine aprile. Secondo le normative statali, la possibilità di accendere il riscaldamento dipende dalla “zona climatica” in cui si trova il comune. Per esempio, nella zona E, che include Bergamo e la maggior parte dei suoi comuni circostanti, il riscaldamento può essere acceso fino a sette ore al giorno dal 16 aprile al 14 ottobre. Invece, nelle zone F, come Aviatico e Carona, non ci sono limitazioni e il riscaldamento può restare acceso 24 ore su 24.

Regolamenti locali e impatto sui cittadini

Cristina Porrati, vicepresidente dell’area impiantisti di Confartigianato Bergamo, spiega che oltre alla normativa statale, è necessario controllare se ci siano ordinanze comunali più restrittive. Tuttavia, non risultano situazioni particolari in provincia che modifichino quanto previsto dalla legge valida su tutto il territorio della Repubblica. L’autunno scorso, il Comune di Bergamo aveva posticipato l’accensione degli impianti a 14 ore al giorno, partendo dal 25 ottobre invece che dal 15, ma attualmente segue le direttive statali che permettono di accendere il riscaldamento per un massimo di sette ore giornaliere senza autorizzazioni speciali.

Gestione autonoma e condominiale del riscaldamento

I proprietari di impianti autonomi hanno la libertà di gestire il riscaldamento entro il limite delle sette ore giornaliere. Nei condomini, è necessario che i residenti raggiungano un accordo su come distribuire queste ore. L’assessore all’ambiente di Bergamo, Stefano Zenoni, ha aggiunto che per gli immobili collegati al teleriscaldamento, è essenziale coordinarsi con il fornitore A2A.

Riflessioni sul clima e impatto sul settore

Cristina Porrati ha sottolineato come la situazione climatica sia particolarmente anomala quest’anno, con oscillazioni termiche notevoli tra giorni caldi e improvvisi cali di temperatura. Questo ha portato a un aumento delle richieste di assistenza per riaccendere i riscaldamenti precedentemente spenti, raddoppiando di fatto il lavoro per le oltre 300 imprese di caldaisti e manutentori legate a Confartigianato Bergamo. La domanda ha superato l’offerta, con alcune aziende che faticano a rispondere prontamente a tutte le richieste a causa della scarsità di personale.

In risposta a queste sfide, l’assessore Zenoni ha indicato che potrebbero essere valutate ulteriori misure se le condizioni meteorologiche lo richiedessero durante la settimana. Questo episodio sottolinea l’importanza di un sistema di riscaldamento flessibile e adattabile, capace di rispondere rapidamente alle esigenze dei cittadini in base alle variazioni climatiche sempre più frequenti e imprevedibili.

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