Con l’obiettivo dichiarato di creare la prima generazione smoke-free, le città di Torino e Bergamo stanno implementando misure restrittive contro il fumo in spazi pubblici aperti. Il 15 aprile, il consiglio comunale di Torino ha rivisto il “Regolamento di Polizia Urbana” per imporre il divieto di fumare nei parchi, cimiteri e altre aree pubbliche se non mantenendo una distanza di almeno 5 metri dalle altre persone, con divieto totale in presenza di bambini o donne incinte. Questa misura segue l’iniziativa di Milano, dove dal 2021 è in vigore una regola simile, ma con una distanza di 10 metri.
Bergamo, invece, si trova in una fase meno avanzata di implementazione di tali politiche, nonostante le prime misure introdotte nel 2013 per limitare il fumo nelle aree gioco per bambini. Il presidente dell’Istituto Mario Negri, Silvio Garattini, evidenzia l’importanza di tali divieti per proteggere i non fumatori da un “importante fattore di rischio per la salute.”
La battaglia contro il fumo passivo e le sue ripercussioni
Il fumo passivo continua a essere una grave minaccia alla salute pubblica, esponendo i non fumatori a sostanze cancerogene, anche all’aperto. Lucia De Ponti, presidente della LILT di Bergamo, sottolinea la visione a lungo termine di queste politiche: prevenire l’avvicinamento dei giovani al tabacco. Infatti, l’adozione di leggi simili è vista come una strategia vitale per ridurre i 12 milioni di fumatori italiani e i 96.000 decessi annuali attribuibili al fumo.
Impatto economico e aanitario del fumo
Le sigarette non solo costituiscono una minaccia per la salute, ma anche per l’ambiente, con circa 40 miliardi di mozziconi di sigarette gettati ogni anno in Italia. Nonostante i circa 14 miliardi di euro generati annualmente dalla vendita di tabacco, queste entrate sono largamente bilanciate dai costi sanitari per trattare le malattie correlate al fumo. Tali politiche non mirano solo a salvaguardare la salute pubblica, ma anche a ridurre i costi sanitari.
La prospettiva Europea e globale
Guardando al contesto europeo, Francia e Portogallo sono tra gli unici membri dell’UE che hanno proposto leggi per vietare il fumo all’aperto a livello nazionale. Questo movimento globale verso ambienti pubblici senza fumo mostra una crescente consapevolezza dell’impatto negativo del fumo sulla salute pubblica.