Bergamo affronta una carenza critica di medici di base, un problema molto più serio di quanto non suggeriscano le cifre ufficiali. Secondo le recenti dichiarazioni dei sindacati locali, la provincia necessiterebbe di ben 200 medici in più rispetto ai 78 posti vacanti indicati dalla Regione Lombardia.

La situazione attuale mostra che molti medici di base gestiscono fino a 2.000 assistiti, ben oltre il nuovo rapporto ottimale di 1 medico ogni 1.300 persone over 14, aggiustato nel 2023 dall’ultimo Accordo Collettivo Nazionale. Questa discrepanza tra il numero ideale e quello reale di pazienti per medico pone seri problemi di accessibilità e qualità delle cure mediche.

Paola Nardis, medico di base e coordinatrice per la Fp-Cgil di Bergamo, ha espresso profonda preoccupazione per questa situazione. La dottoressa, che parla dalla sua esperienza diretta, evidenzia come i medici di base siano sovraccaricati, operando molto al di là del carico di lavoro considerato gestibile e sicuro.

Le carenze di personale si distribuiscono in modo disomogeneo attraverso la provincia: 42 posti sono vacanti nei Comuni di competenza della Asst Bergamo Ovest, 20 nei Comuni sotto la Asst Bergamo Est, e 16 nelle aree di competenza della Asst Papa Giovanni XXIII. Questi dati sollevano interrogativi sulla capacità del sistema sanitario di rispondere efficacemente alle esigenze della popolazione locale.

In risposta a questa emergenza, le Asst sono chiamate a rivedere e intensificare i loro sforzi per coprire i fabbisogni di medici di base, assicurando che ogni cittadino abbia accesso a cure mediche tempestive e appropriate.

È fondamentale che le autorità competenti intraprendano azioni immediate per risolvere questa crisi di personale medico, garantendo che i numeri non solo riflettano una realtà ottimizzata artificialmente, ma che si traducano in un miglioramento concreto e tangibile della qualità delle cure offerte ai cittadini di Bergamo.